ARTICLE SUR ARRABAL:
Fernando Arrabal compie sessant'anni. Festeggiamenti sono previsti
in molti Paesi, specialmente in Francia, Spagna, Stati Uniti,
Giappone.
Accanto a Beckett e a Ionesco, lo scrittore francese di origine
spagnola è infatti considerato uno dei maggiori drammaturghi
contemporanei. Intanto negli ambienti di Stoccolma Arrabal viene
indicato come possibile premio Nobel 1992.
Fernando Arrabal è un scrittore realista e pragmatico.
Senza utopia. Lontano dalla pastorale di Brecht. Distante dall'omaggio
all'epoca. Fernando Arrabal, o la parola libera : le cose
procedono per integrazione, anziché per circolazione, anziché
per unificazione. Dalla fiaba al quadro, alla novella, alla favola,
alla pièce, alla saga, al film, ciascuna pagina di Arrabal
si qualifica particolarissima e specifica : apologo, aforisma,
aneddoto. L'intero romanzo in tre righe.
Che si tratti di teatro o di romanzo, di film o di partita a scachi,
il testo di Arrabal risulta inconfondibile. Il genere diviene
soltanto un pretesto. Senza lirismo. Senza patetismo né
sentimentalismo. Arrabal si fa beffe del discorso scientifico
come tale, ha un interesse autentico per la scienza, essenzialmente
scienza della parola. Matematica, medicina, formiche, insetti,
Aids, topologia, geometria frattale. Arrabal non è pirandelliano.
Pirandello evita il caos, tranne nel testamento. Arrabal esegue
il testamento di Pirandello. L'ulivo saraceno, che accoglie l'urna,
sta di fronte al mare africano. L'interlocutore di Arrabal è
Cervantes. Lezione di vita e di teatro. Di poesia e di romanzo.
Di combinazioni e di qualità. Arrabal nella sua opera giunge
al ritratto, perciò al tipo, alla sua cifra, alla sua qualità.
Cifra della parola : ciascun elemento entra, per integrazione,
nel romanzo, nella pièce, nel film. E accanto a Cervantes,
Borges e Dante, Pirandello e Kafka, il Giappone e l'Africa. E,
en passant, anche Ernst Jünger, specialmente per la costanza
nella scrittura.
Pochi attori, anche due, bastano a stabilire un dispositivo artificiale,
quando i personaggi giungono come maschere dell'alterità,
confermando che nemmeno i ricordi pesano. E non c'è più
dialogo, variante del monologo. Il dialogo trascorre sempre tra
sordi. Non c'è più esorcismo, come non c'è
più la commedia dell'arte, la commedia dell'assenza di
esorcismo e di demonismo. Con Arrabal, la verità è
tono dell'incontro e effetto di cifra. Frutto di artificio e di
scrittura. Quindi non menzognera ? L'artificio non truffa
e non mente, ma, con il suo malinteso, dispone le cose alla loro
piegatura, al loro piacere, ovvero all'approdo alla loro cifra,
nei suoi effetti di verità e di riso.
L'ironia è il contesto dell'opera di Arrabal, il modo dell'inconcialibile.
L'animale fantastico viene tratto nella satira, che partecipa
all'ironia, si fa disegno e figura dell'inconciliabile. Vano ormai
cercarne l'anfibologia fra il positivo e il negativo. L'inferno
dell'animale fantastico, nel testo di Arrabal, non è gnostico,
non costituisce l'ultima incarnazione divina, da cui sgorga la
scintilla d'origine. L'inferno, qui, concorre all'ironia, come
una regione del cielo. L'ironia è il futuro della speranza.
Anziché la speranza nell'avvenire positivo e negativo.
Anziché la speranza che qualcose finisca e significhi.
Arrabal scrive la Lettera a Fidel Castro. Suprema ironia: Arrabal
offre asilo politico a Fidel Castro nella propria casa di campagna
(" Abbiamo tre bagni "). Il fatto come tale
non esiste nel testo di Arrabal. Il fatto è fantasma. E
anche pretesto per la partita. Pretesto per il dispositivo artificiale.
E la trama è del ritmo, anziché dell'armonia sociale.
Mentre l'intrigo rilascia l'enigma. Senza significare. A Babilonia
ciascuno parla nell'altra lingua. Nella Pentecoste ciascuno intende
nella propria. Le cose, per lo squarcio della parola, si piegano
e, piegandosi, si scrivono. Perciò s'intendono. Fernando
Arrabal parte dalla Spagna. Non può più tornare
per ristabilirvisi. Un giorno in cui si trova a Madrid, scrive
la dedica a un suo libro per uno studente. Il papà lo denuncia.
E Franco lo imprigiona. Arrabal scrive agli amici. E Ionesco,
Beckett e molti altri intervengono con un appello per la libertà
di Arrabal. Beckett scrive, fra le righe, a Franco che egli non
può infliggere la pena a Arrabal, perché come scrittore
si trova ben oltre l'ideologia della pena. Incompatibilità
con la pena, con la prigione. Teatro dell'assurdo ? Assurda
la prigione. La rappresentazione dell'Altro è l'assurdo ?
Indispensabile la tolleranza. L'assurdo indica che l'Altro è
irrappresentabile.