THEATRE:
NASCE negli Anni 60 ed è forse il vertice dell'opera teatrale
di Fernando Arrabal, fondatore in quella stessa epoca del Teatro
Panico insieme a Jodorowsky e a Topor. Vive una stagione di grande
celebrità grazie alla messa in scena nel '65 del National
Theatre di Londra diretto da Laurence Olivier, mentre personaggi
pubblici come Bunuel simpatizzano apertamente con questo movimento
di controcultura, ancora adesso snobbato dai manuali di teatro.
Oggi, a quasi mezzo secolo di distanza dalla sua nascita, L'Architetto
e l'Impera-tore d'Assiria: intende sfidare il tempo e rinasce
sulle scene ad opera di Vincenzo Amato e deI Mutamento Zona Castalia
di Cultura Globale, in prima nazionale sabato 5 febbraio al Giacosa
di Ivrea, econ repliche il 10febbraio al Matteotti di Moncalieri
e il 16 e 16 febbraio all'Hiroshima, alle 21.
Lo spettacolo rientra nella sesta edizione di Spazio Osservate-rio
2000, dedicata appunto al Teatro Panico e a Jodorowsky, organizzata
dal Mutamento con la collaborazione di Antonio Bertoli, specialista
italiano del Panico Giunta alla seconda settimana di programmazione,
questa manife-stazione è riuscita a portare tra la gente
sia Jodorowsky che Arrabal in persona, quest'ultimo a collo quio
con il pubblico il 5 febbraio alle 17,30 alla Libreria Cossavella
di Ivrea, presentato da Giacomo Bottino e Gianluca Favetto (ingr.
libero), mentre prosegue a Zona Castalia il 3 è il 4 la
rassegna dei film di Arrabal (sempre a ingresso libero, dalle
16 alle 20,30.
Arrabal nasce nel '32 a Melilla, nel Marocco
spagnolo. ed ha tre anni quando il padre, anarchico e sovversivo.
viene arrestato. Non lo rivedrà più. Fernando stesso
conoscerà la persecuzione, la prigione e l'esilio, trascorrendo
anche un lungo peri-odo in sanatorio. Si trasferisce a Parigi
ne! '55, e lì si trova a discutere «di tutto e di
niente e anche di arte, di filosofia, delle nuove tendenzeo, come
racconterà poi, con i due compagni altrettanto irriducibili
e geniali, che adotteranno a breve il nome di "burlesque"
in omaggio a Gongora, Dopo verrà il Panico, tra Surrealismo
e Assurdo, nella Parigi di Sartre oe Camus. E dopo ancora verranno
i film, «Viva la Muerete", «Andrò
come un cavallo pazzo" e «l'albero di
Guernica", opere violente ed estreme, espressione
applicata dell'estetica panica, E verranno anche i romanzi, le
poesie, i quadri, la pasione per la matematica, la sua abilità
agli scacchi. Ma al centro sta sempre il teatro, che contiene
in sè l'idea della Cerimonia Panica: "scrivo i miei
lavori oteatrali come si ordina una cerimonia, con la precisione
di un giocatore di scacchi. Nello stesso tempo de la preferenza
a un panico effimero, dove il teatro si esprime per mezzo di un
delirio che non ha rapporti con la tecnica», spiega. «L'Architetto»
ne è un prova: qui la corruzione dell'Imperatore d'Assiria,
che conosce le leggi della civiltà e ne subisce l'impotenza
e il vuoto, si scontra con l'innocenza dell'Architetto che comanda
alla forze della natura. Tutto avviene come in un gioco di bambini,
ma in realtà Arrabal opera una vertiginosa e catartica
discesa nei propri inferi che sulle scene sarà interpretata
da Gabriella Dario e Francesca Netto, dirette da Vincenzo Amato.
Da ricordare la mostra dei fumetti di Jodorowsky, aperta fino
al 5 (1 6/20,30) à Zona Castalia (tel. 011/544545).